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mercoledì 4 gennaio 2012

Per rendersi conto che una strada è errata bisogna prima percorrerla


Un giorno, in un Puerto Escondido qualsiasi, in un certo punto della costa del Messico, sbarca dal suo yacht un giovane americano.
Il giovane viene accolto dalla piccola comunità di pescatori ed impiega poche ore per entrare in confidenza con uno di questi; così comincia a fare qualche domanda.
Oh pescatore”, chiede l’americano, “quanto hai pescato stamattina?
“Mah… poco”, gli risponde il messicano, “giusto quello che serviva alla mia famiglia, più quello che hai mangiato tu, ma il tuo è praticamente saltato sulla barca da sé.”
E perché non hai pescato di più?”, insiste il giovane.
“Ehm… non mi serviva di più”, risponde un po’ stupito il pescatore.
E quando non peschi, nel tempo libero, che fai?
“Beh… faccio la siesta, gioco coi bambini, sto con mia moglie, poi la sera noi pescatori ci troviamo tutti là, al bar sulla spiaggia, l’unico che c’è, sai, per qualche birra…”
Senti pescatore, io sono laureato ad Harvard e ci ho il Master in Business Administration… questo vuol dire che ho delle ottime idee per te e per il tuo futuro!
“Ah…” risponde il pescatore un pelo insospettito, “e che idee sarebbero?”
Niente guarda, tu devi occupare un po’ del tuo tempo libero per pescare un po’ di più, poi il pesce che ti rimane lo vendi ai ristoranti, oppure ad un’azienda che poi lo lavora…
“Eh…”, dice il messicano con sguardo stranito, “poi?”
“…poi coi soldi che guadagni dal pesce venduto ti ci compri altre barche per pescare ancora più pesce da rivendere e fare ancora più soldi…”, prosegue il giovane businessman, “…con ancora più soldi magari ti apri un tuo stabilimento per trattare ed esportare il pesce che peschi e lo fai arrivare sulle tavole di tutto il mondo, bello no?
“Come no”, risponde il pescatore, “ma tutta una roba così grande…, quei soldi…, qui nel paesino, che me ne faccio?”
Ma no, pescatore” lo incalza il dollarista, “ovviamente ti devi trasferire a Città del Messico o a New York, creare una società, assumere amministratori, mantenere le relazioni coi clienti poi, quando ti sarai espanso abbastanza, potrai quotare l’azienda in borsa, vendere le azioni e raggranellare milioni di dollari. Pensa”, continua il manager ormai in estasi finanziaria, “tra venticinque o trent’anni potresti essere il presidente di una grande holding, vendere pesce in tutto il mondo, comprarti ville, auto, terreni.
“Eh… bello… poi?”, chiede il pescatore divertito da tal delirio.
Poi arriverai alla pensione talmente ricco che potrai acquistarti una casa in riva al mare e finalmente passare il tempo con tua moglie o a giocare coi tuoi nipoti, riposarti, dormire ed uscire con gli amici...


Questa semplice storiella che gioca con l’idea contemporanea di lavoro e benessere, in cui per caso mi sono imbattuto, mi ha ricollegato al [leggibilissimo] libro di Paul Watzlawick che ho appena terminato: “Di Bene In Peggio. Istruzioni per un successo catastrofico” [Feltrinelli]. Quella che il businessman americano propone al rilassato pescatore sembra proprio somigliare ad una delle ipersoluzioni descritte da Watzlawick, ovvero una di quelle soluzioni definitive che, tentando di migliorare una situazione, finiscono col trasformala in catastrofe. Come spiega lui stesso nell’introduzione: “Caro Lettore! Esistono soluzioni per le quali non abbiamo ancora trovato una denominazione appropriata, e che si potrebbero forse chiamare ipersoluzioni. Il termine definisce un modo di affrontare i problemi che, pur essendo fondato sulle migliori intenzioni, finisce sempre con l’avere effetti controproducenti, più o meno nel significato espresso dal famoso bon mot dei medici: “operazione perfettamente riuscita, paziente deceduto.”

23 commenti:

  1. O anche - semplificando moltissimo, cosa di cui mi scuso preventivamente - meglio vivere bene con pochissimo o nulla, piuttosto che vivere male nello stress d'avere troppo :)

    ciao Massimo, ti abbraccio.

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  2. Il pescatore era sgamato,questa è una grande lezione di vita:non vediamo quanto siamo felici ma solo quanto non lo siamo.
    Molto bello questo post!
    Un saluto

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  3. Ne conoscevo una versione "cinese". Un viaggiatore arrivato fino a un paesino sperduto fra le montagne cinesi, vede ogni giorno passare un vecchio con il tipico bilanciere sulle spalle con il quale trasporta due secchi d'acqua dalla fonte a casa. Un giorno il viaggiatore chiede all'anziano cinese:"Perché tanta fatica? Non sai che hanno inventato la ruota? Puoi costruirti un carretto sul quale puoi trasportare in un solo viaggio tutta l'acqua che ti serve per una settimana".
    Il cinese risponde: "E cosa dovrei fare negli altri 6 giorni?".
    Sembriamo incapaci di apprezzare ciò che abbiamo e, non paghi della nostra insoddisfazione e agitazione, la sollecitiamo a chiunque abbia la pessima idea di ascoltarci.

    Ero a Ferrara sabato scorso: ti fischiavano le orecchie?
    Una domanda mi è rimasta: ma quante chiese avete in quella città? Non si fanno 300 mt e non si svolta un angolo senza incappare in una basilica, una pieve, una chiesetta, un oratorio...

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  4. in una parola: decrescita.

    ovvero quello che molte, sempre più persone stanno provando a fare.
    dare un senso al denaro ma non dargli "IL SENSO", perchè questo onore spetta alla vita e troppo frequentemente la sacrifichiamo per il lavoro.

    declassare la corsa ai soldi, il significato dei soldi, l'utilizzo dei soldi, il potere dei soldi, e ridarlo finalmente a ciò che veramente detiene queste caratteristiche.
    certo, è una società economica la nostra. ma si può fare una buona economia senza per questo delegittimare la vita stessa.

    baci ^^
    Barbara

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  5. la conoscevo, questa storia girava anche in brasile.
    anche se la condivido in pieno, rimane il fatto che, se devo piangere, preferirei farlo in un appartamento grande nel centro di una bella città anziché sotto un ponte di periferia.

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  6. dimenticavo: mi piace un sacco il titolo del post. mi sa che lo copierò, posso?

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  7. Ma una sana via di mezzo, no? metti caso che qualcuno dei figli del pescatore voglia studiare i pesci, invece di venderli? metti caso che qualcuno di loro voglia diventare medico o scienziato? Il pescatore dovrebbe pensare anche a loro e magari garantirsi una piccola entrata per farli studiare, invece di bighellonare al bar sulla spiaggia...
    scherzo... :)

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  8. un'iper-soluzione è, di fatto, un'iper-cazzata!!!
    wow...

    Ho in coda di lettura " Istruzioni per rendersi infelici" di "watzlawick"...mi sembra in linea, la dimensione sociale come proiezione di una dimensione più privata
    PS:il nome per esteso l'ho scritto solo perché ci ho scommesso una birra...barando;-)

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  9. Ecco, io ragiono tale e quale il pescatore ma vivo dalla parte sbagliata del mondo. Però quante volte mi ritrovo a pensarla più o meno come lui pensando a tutta la fatica che facciamo per poi arrivare alla pensione e morire... infatti io cerco di gustarmi la vita anche adesso. Che poi il punto di vista del pescatore è lo stesso espresso dall'allora giovane Battiato nella canzone "Gente in progresso": "In questa città dove c'è gente che lavora per avere un mese all'anno di ferie".
    In quanto a Watzlawick, sai che i suoi libri piacciono tanto anche a me?

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  10. # Blue: io la vedo un po' diversa, alias mi chiedo se valga la pena di sacrificare tanto/tutto per ottenere cose di cui si potrebbe tranquillamente, alla resa dei conti, fare a meno. Quando vedo il mio vicino di casa fare dieci manovre per entrare in garage e lo sento poi lamentarsi perchè il macchinone che si è comprato è ingombrante, provo quasi pena.....

    # Mari: infatti c'è una frase dello stesso W. che recita, più o meno: "l'uomo è infelice quando non sa di essere felice".la mia esperienza mi dice che è davvero così.
    Ciao e buona giornata anche a te.

    # Ross: molto bella anche la versione cinese, farebbe la felicità di un praticante Zen.

    le chiese a Ferrara? In effetti, tra operative e sconsacrate, in centro ce n'è a bizzeffe: prezzo da pagare per essere stati terra del papato [ma la mia preferita, paradossalmente, è fuori le Mura...]

    # Barbara: infatti. personalmente, ho sempre creduto che occorra fare distinzione tra cose che hanno un prezzo e cose che hanno un valore: sempre più diffuse le prime, sempre più celate le seconde.

    # Isi: il titolo del post è una frase dello stesso W., so che ne farai buon uso. In quanto al vivere sotto i ponti, te la rigiro (quanto sono carogna...): meglio vivere in una bella e confortevole casa nel forese che in un tugurio del centrocittà solo per dire di stare in centro....

    # Linda: eccolo, il cuoredimamma... :) In effetti, mi fai venire in mente una teoria sociologica secondo cui più sono piccole le comunità, maggiore è la resistenza ad aprirsi ai cambiamenti; evidentemente il pescatore faceva così perchè così faceva il padre, ed il padre del padre, ed il padre del padre del padre.....

    # Cir: spero almeno tu l'abbia vinta, la birra :) In caso contrario, ti offrirò prosecco fresco...
    [io ho in attesa il pacco con lo stesso libro ed anche "Guardarsi dentro rende ciechi": ormai vado di strisciata, nelle letture)

    # Ilaria. Beh, il buon W. ha un suo seguito, visto anche su Anobii che i suoi estimatori sono accaniti..bene così...
    Sulla parte sbagliata del mondo, la penso un po' come te: è che quando si sale molto in alto, più doloroso sarà il tonfo.

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  11. La cosa più bella da fare è seguire l'esempio del pescatore, ma chi ce la dà la forza? Ci assillano molti condizionamenti nel mondo in cui viviamo ed è molto difficile non farsi prendere.

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  12. Ma quanti blog hai? Non ci capisco più niente. Ho appena cambiato il tuo link nel mio blog e adesso ti ritrovo con un altro, metto questo ma fammi sapere se è quello giusto.
    Ciao.

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  13. # Cle: quello dei condizionamenti è un discorso molto, molto interessante. Per esempio, per restare sulla attualità di queste ore, che bisogno c'è, realmente, in un paese come il nostro, di comperare dei casermoni da highway nelle Rocky Mountain?

    # Slasch: questo è quello definitivo, almeno per ora....

    # D.: non di solo soldi vive l'uomo. Ci sono anche i gioielli, i titoli, le azioni, le ville, i terreni....... :)

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  14. conoscevo la versione livornese che terminava con un " oh bischero, ma è proprio quello che fo! "
    Però è bene rinfrescarsi la consapevolezza che è il viaggio che conta e non la mèta...

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  15. # Paolo: cosa non darei per sentirlo in vernacolo!!!!
    [concordo in pieno sulla consapevolezza]

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  16. Bella morale. In effetti c'è chi si dà un sacco da fare per ottenere, alla fine, ciò che ha già ma che non ha mai apprezzato. Personalmente sono dell'idea che nella vita contino maggiormente i valori dell'amicizia, della solidarità, della serietà morale, piuttosto che una grande carriera. La povertà non dà la felicità, ma sicuramente nemmeno la ricchezza. Bisogna possedere quel tanto che basta per "far girare la propria ruota", ma tenere da parte del tempo per dedicarlo alla famiglia, agli amici, alle attività che ci piacciono. Continuare a correre per cercare il successo porta ad uno stress tale da rimetterci pure la salute...diciamo che bisogna "camminare spediti e darsi da fare", ma mai strafare!

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    1. Sai, Kate, anch'io credo che occorra distinguere tra valore delle cose, ed il loro prezzo. Non a caso quelli che per me sono valori veri e pesanti, sono inestimabili. Una volta Gianni Agnelli disse di amare il vento, "perchè è una delle poche cose che non posso permettermi di comprare". Appunto.

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  17. Quando sarò grande voglio fare il pescatore in Messico! Si può? ;)

    Baci Massimo :)

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  18. ...E io la conoscevo (molti anni orsono!)in versione napoletana...E finiva come per il livornese di Paolo ;)
    Il bello (cioè il brutto) è che l'amico che la raccontava (lo ricordo ancora!) ammiccava come a dire "ma ti rendi conto 'sti napoletani?!", mentre io già pensavo dentro di me quanto avesse ragione (il pescatore, ovviamente)...

    P.S.Ho praticamente tutti i libri di Watzlawick :))

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    1. Leira, quando mi hai parlato di versione napoletana, ho pensato -strano gioco della mente- a Massimo Trosi, non so perchè.

      Sul PS: tu sei sempre persona dalle ottime letture, e le sai anche assorbire alla grande!

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