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mercoledì 14 marzo 2012

Money, it's a crime


Avere conservato l’amicizia con un bancario può, a volte, essere un vantaggio.
Non tanto per chiedere eventuali favori (del resto con un magro salario da pubblico dipendente, a differenza di quanto avveniva una ventina di anni fa, erano i bei tempi dei “pochi, maledetti ma sicuri”, adesso non ti vengono a cercare neanche i cani), ma per aver un osservatorio previlegiato su usi e costumi. Quindi, colgo la palla al balzo per andare a trovare il mio vecchio amico amico vecchio D., funzionario di banca sin da quando eravamo insieme alle elementari. Così, mentre siamo nel suo ufficio davanti ad una enorme tazza di caffè,  tutti intenti in complicatissime questioni di alta finanza (alias, la consultazione dei volantini dei centri commerciali per decidere quale pc egli debba comperarsi) capita pure questo. Entra il giovane funzionario, si pavoneggia col suo look che sarà anche costruito sui bigliettoni lasciati nell’Emporio dello stilista con l’aquila, ma addosso a lui sembra più rubato nel sonno ad un testimone di Geova, ed incurante della privacy sghignazza con D. : “Lo sai che Tizio è in difficoltà, alla banca concorrente gli hanno revocato il fido? Adesso non c’è più il paparino a parargli il culo, anche lui è in sofferenza”. Poi mi guarda, e salta su: “Beati noi poveracci, almeno siamo abituati al nostro tenore di vita, questi tipi invece non hanno capito che  a far la bella vita prima o poi si paga. E poi, per non parlare dei commercianti che non fanno gli scontrini…”.
Poveraccio sarai tu, penso.
Il mio amico lo fulmina. In mezzo secondo, ha infranto non so quante norme del codice etico. 

Lo prenderei a calci in culo, se potessi. Invece mi sa che  sarà lui a prendere a calci in culo me per il posto da direttore dell’agenzia”.
“ma dai, tu ormai sono trent’anni che sei qui”
Eh si, ma io pago lo scotto di non seguire il trend…
“Cioè? Spiegami”.
Più o meno, dobbiamo essere lecchini nei confronti di chi versa, cani rabbiosi nei confronti di chi preleva o chiede tempo per rientrare dallo scoperto
“E a chi chiede un mutuo?”
Ma chi, chiede un mutuo, oggi?”

Resto sconfortato. Empatizzo. Del resto, masticandone un po’ e contando sulla amicizia disinteressata di D. [non mi ha mai neppure per scherzo proposto di aprire il conto nella sua banca, si riterrebbe in conflitto di interessi con la nostra antica e consolidata amicizia], ho avuto la prova provata di come certi “rampanti” bancar(ellar)i non sappiano davvero un emerito nulla di quello che sono obbligati a consigliarti se si parla di investimenti e titoli in genere. Sfiorano il ridicolo arrampicandosi sugli specchi. La settimana scorsa hanno contattato mia mamma per proporle un qualcosa: lei ha un conto corrente del quale sono cointestatario; qualche migliaio di euro, non certo grosse cifre.
Allora mi sono finto interessato non alle loro proposte, ma allo swap della Grecia. Ho indossato una magnifica faccia di bronzo (non greco) sostenendo di avere presso un’altra banca un dossier titoli di altrettante (poche) migliaia di euro che avrei anche potuto trasferire da loro, e che al suo interno comprendeva anche titoli di Stato della Grecia. Fingendo una ignoranza abissale, mi sono fatto spiegare cosa sia uno swap, quali alternative potrebbero esserci non aderendo, cosa ci avrei rimesso delle mie obbligazioni senior subordinate, ed altre domande fintoingenue simili.  Quando mi sono sentito dire che ”le obbligazioni senior sono titoli a lungo termine emessi tanto tempo fa che stanno per giungere a scadenza” ed al mio inevitabile “E quindi?” mi sono sentito rispondere “poi decide lei se e come reinvestire, ma non si aspetti grandi cifre proprio perché roba vecchia” stavo scoppiando a ridere. Ma anche un po’ a piangere: perché se il sistema bancario, come diceva Greenspan “è come le vene del corpo umano, mentre i soldi sono il sangue”, allora devo arguirne che, con flebologi così, non c’è da stupirsi se il sistema non stia in piedi.

[poi alla fine D. l’ ha scelto, il computer:  lo stesso che aveva in mente da un mese, non voleva pareri o consigli, ma solo conferme alla sua teoria. L’ho detto che a sei anni era già un bancario.]

36 commenti:

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    1. Triste, Gatta. Ti fa pensare in che mani siamo, alla fine. Ed in quali saremo nei prossimi anni, se le premesse sono queste.

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    1. Ma no, dai, sono tanto bellini, quando ti mostrano i loro prospetti con facili guadagni esibendo sotto il tuo naso il rolex ed il polsino della camicia griffatissima.....

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  3. Se non avessi scritto D, avrei pensato ad A, che altri non è se non il "mio" bancario onesto.
    Indovina un po', non è diventato direttore nemmeno lui.

    ciao Masso, stammi bene

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    1. Ecco, Cri, sono contento che anche tu abbia un amico direttore in meno, ed una brava persona in più.

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  4. Ambrose Bierce diceva che il conto corrente altro non era che il mantenimento volontario della nostra banca.
    Snort.

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    1. In effetti...se tu pensi alla differenza tra tasso d'interesse attivo e passivo, oltre a quanto ti costano un paio di click dei loro mouse....

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    2. Si i conti tornano..pesanti!:) ciao

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    3. Alla fine, quando comperai la macchina a tasso Zero, ci guadagnò più la banaca che la Fiat stessa, con le spese per incasso delle 36 rate.........

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  5. Che bella l'umanità quando si fonda sulla solidarietà, sulla stima e sul bene comune.
    :(

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    1. Linda, "homo homini lupus"...se poi ci sono di mezzo i quattrini...

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  6. ... e sempre bellissimo rimane blueriver

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  7. Gli onesti non hanno mai fatto grandi carriere, che io sappia. E poi oggi non conta quello che sei o che sai, ma come appari e quanto fumo riesci a vendere.
    Purtroppo non si può sapere tutto nella vita, e se capita di aver bisogno di un buon consiglio non resta che sperare di incappare in un buon consigliere. Come trovarne uno che non venda fumo?

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    1. "quanto fumo riesci a vendere": esattamente. Quando a D. fu offerto, una decina di anni fa, di diventare venditore, cosa che lui rifiutò peraltro, avrebbe dovuto aderire ad un pacchetto che prevedeva un certo abbigliamento, l'acquisto di certi accessorii -telefono, orologio, bracciale d'oro (!)- addirittura i modelli di automobile con cui recarsi dai clienti...non a caso, per chi avesse avuto intenzioni serie, la banca stessa organizzava corsi di formazione sulla comunicazione. Per dire.

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  8. Ogni volta che entro in banca mi vengono i brividi, la finta gentilezza quando fai un favore a loro e il "non so niente" quando sei tu che hai bisogno di qualcosa ormai sono un classico. Percepisco una falsità di intenti palese, come se avessero scritto in faccia "non ci interessano i tuoi interessi ma solo i nostri". Che brutto. Ciao!

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    1. Hai ragione, e quello che è più "pericoloso" (scritto tra virgolette, ma in realtà è a dir poco irritante) è come certi caporali si credano generali.

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  9. E' sempre bello avere un amico sincero.!:)
    Però sono proprio rari :(

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    1. Per questo bisogna curarseli, anche a costo di litigarci :)

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  10. forte coi deboli e debole coi forti!
    la mia amichetta del cuore direttore di banca viene spostata di filiale in filiale a risolvere le grane che qualche idiota come il tuo futuro manager combina (perché ne combinano sempre), poi, una volta sistemate le cose, deve lasciare il posto a rampantoni con tre file di denti.
    ed il cerchio si chiude.

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    1. Gatta, quindi la tua amica è separata alla nascita da D. (il quale si è fatto pure dei mesi in appenino modenese, in quella che lui chiama "la Cayenna"]

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  11. Ci sono posti dove ti pagan bene, anche senza avere bisogno di avere dottorato o 10 anni di ricerca.

    Pero' son lavori che non vorrei fare mai.

    Eppure col tempo che passa vedo che tagliano sempre sulla ricerca e non rinnovano i contratti che giungono al termine.
    Ecco, io non e' che vorrei i soldi, ma una certa tranquillita' di arrivare a fine mese e la possibilita' di programmare, quello, si.

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    1. Falloppio, in efeftti: tu tracci il segno giusto su un tema che sarebbe da approfondire, cioè la differenza tra avere un posto di lavoro e poter svolgere il proprio lavoro. Che non è esattamente la stessa cosa. Ma del resto, quando abbiamo una classe dirigente che ritiene formazione, ricerca, sviluppo solo come costi e non come investimenti, non si andrà da nessuna parte. Coraggio, amico mio!

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  12. Ricordo tempi lontani, quando, teminati gli studi, l'ambizione primaria era quella di avere il posto in banca, e allora giù a fare concorsi a destra e a manca... (io non li ho mai fatti, al posto della banca avevo scelto il sindacato, per fortuna...). Adesso,credo non sia più così. Lo si vede nei volti dei ragazzi che siedono agli sportelli, si.. insomma.. non traspare alcuna ambizione dai loro volti, anzi... direi l'esatto contrario. Credo che, come posto di lavoro a livello di qualità e soddisfazioni personali,sia uno dei peggiori, adatto soprattutto ai palloni gonfiati, appunto.
    Mi vien voglia di dirti, caro Masso, di portare al tuo Amico D., un abbraccio da parte mia.
    Però un abbraccio lo lascio anche a te ^.^.
    Cri

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    1. Senora, posso anche portare tutti gli abbracci che vuoi, ma preferisco il tuo... :)

      A parte le battute, hai ragione, c'è quasi un mutamento anche antropologico nei bancari: ad occhio, mi fido più di quelli in jeans o lo stivale che di quelli griffati o con tacco 12.

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  13. Guardo come un marziano il cliente che mi chiede di non fatturare, e gli rispondo che ho scelto da sempre di pagare tutte le tasse. Guardo come un marziano il collega consulente che mi chiede come mai, avendo io una moglie dirigente, non le chieda una "entratura" presso l'azienda di cui la mia consorte è dipendente, e gli rispondo che sarebbe un conflitto d'interessi.
    Poi torno a casa e mi spiego come mai il mio giro d'affari non sia lo stesso di tanti miei concorrenti...

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    1. Tempi durissimi, D&F: a me è successo di dover pagare addirittura una maggiorazione di prezzo in occasione del ricorso ad un carroattrezzi. Quando ho preteso che il trasporto mi venisse fatturato, ha preso le tabelle ACI e quelle mi ha applicato (in soldoni, 157€), quando poi ho visto gente lasciare sul tavolo una ottantina di € per lo stesso servizio. La cosa che mi ha lasciato poi basito è che la mia fattura, ai primi di marzo, era la n.41 dell'anno: e parlo di un tizio che fa servizio 24h, festivi compresi, e che aveva il piazzale affollato di auto come un parcheggio in centro all'ora di punta.
      Però, come per te, la mia integrità morale è un bene non negoziabile. Mi sa che abbiamo sbagliato o epoca o paese.

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  14. Mi pare che Brecht sostenesse che rapinare una banca è molto meno grave che fondare una banca; ma lui era il solito comunista. A parte tutto, mi sto appassionando alla diatriba tra Keynesiani e Neoclassici, tifando per Keynes ,anche perchè, poverino, è morto e non può replicare alle corbellerie che spacciano per sue.

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  15. Acrostico, anch'io tifo per Keynes: non raggiungerà, come economista, i vertici del prof. Brunetta, ma qualcosina la capiva anche lui.

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  16. Quando si parla di soldi e finanze ne capisco così poco che nei momenti peggiori sono solo riuscita a risparmiare all'osso e a vendere gli oretti...

    P.S. Da me ti ho risposto, passa a leggere.

    Baci :*

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  17. Banche, bancari... BRRRR!!!
    Tu sai perchè.

    ciao Massimo.

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    1. Già, Simo, già: e ti posso garantire che [mi dicono] il fenomeno si sta pure allargando a macchia d'olio, più che macchia ormai è una pozza.

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  18. Banche???
    Vade retro, satana!!!
    Da sempre, anche in periodi meno sospetti, luoghi di estremo disagio, proprio per la presenza di certi consulenti...
    Weeee! Ciao, "Masso"!!!
    Miii che casino, la chiusura di splinder! Tutti sparsi e ancora incasinati con il materiale trasferito su iobloggo!
    Ritrovato un altro!!!
    :-)
    Con il senno di poi, meglio esser fuggiti da splinder già da anni...

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    1. Che bello, ritrovare altre vecchie conoscenze! A me dispiace essere in un periodo in cui il tempo mi è davvero dato col contagocce, ma quando ritrovo pagine (e le persone dietro ad esse) che per me hanno un valore, esulto e mi esalto.

      Adesso, immediatamente vado in aggiornamento del link.

      Sulla questione, invece, ecco, la parola giusta è proprio questa, "disagio": ma c'è dell'altro. Nel prossimo post.

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  19. Leira, mi hai dato un assit niente male per il prossimo post...

    Adesso passo da te, e ricambio i baci.

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